Imperfection.

La perfezione. Molti ne sono ossessionati, molti vivono per essa o aspirano ad essa. Pittori, artisti, stilisti, architetti. Persone che vivono in funzione del PERFETTO. Ma in fondo cos’è la perfezione? Ciò che è perfetto per me, può non esserlo per altri, ma fondamentalmente cosa importa? Per me non c’è nulla di più perfetto delle patatine, mi danno estasi eppure sono così “brutte” esteticamente. Non vedo la perfezione in ciò che non ha difetti o in ciò che può essere simmetrico, per me le ville di Palladio per me sono noiose, tutte così “perfette”. Credo che ciò che abbia difetti nasconda in sè perfezione. Un difetto è ciò che non si può ripetere e non puoi applicarlo ad altre cose come dei moduli. Che poi non è detto che un difetto sia una cosa brutta, può essere un punto di forza. Ad esempio le rose, sono così belle, così perfette da sembrare finte, dipinte. Alcune hanno dei colori così particolari da non sembrare vere. Però hanno un difetto, le spine, anzi una difesa che non permette a tutti di prenderle. Che poi se uno vuole le prende lo stesso, il più attento mette i guanti, il più audace incurante della puntura l’afferra per il gambo e la prende, mentre il più delicato sta attento a nn pungersi mettendo le dita negli spazi tra le spine. Tutto sta nella scelta. Sanno che ha le spine perchè nulla è perfetto, ma decidono comunque di prenderla poichè ne vale la pena. Tutto sta in questo. Ne vale la pena? Nel momento in cui capiamo che non è così dobbiamo lasciar perdere. Nulla è perfetto, ma lo può essere ai nostri occhi.

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