La Grande Onda.

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“La grande onda a largo di Kanagawa” di Katsushika Hokusai

 

 

Ho sempre amato l’oriente. La sua arte, le tradizioni ma specialmente ciò che mi trasmette, tranquillità. Il mio più grande desiderio è trasferirmi lì, tutti pensano che sia troppo diverso da noi e che è quasi impossibile, ma io ci proverò. In fondo è un desiderio realizzabile, i sogni impossibili sono altri. Come quando andai in fissa perchè volevo un pinguino a tutti i costi e non ero intenzionata a fermarmi, mi informai sul costo dell’animale (7.000 mila euro circa, una somma poco ragionevole, ma non mi avrebbe ostacolata di certo), sul costruire un habitat adeguato attraverso delle attrezzature (la creatività non mi manca), l’ultima cosa mi ha fatto desistere, ossia la prigione; in Italia è vietato averne uno e se lo possiedi vai in galera. Così ho abbandonato il progetto. Ma ciò che ho sempre voluto sin da bambina, è andare a vivere in oriente. Tante persone lo fanno perchè io nn potrei assecondarmi? Ecco il punto, assecondare dei desideri che mettiamo sempre in un angolo e diciamo, poi lo farò. Ma quando viene questo POI? Poi sempre poi. Oggi mi sono svegliata e ho detto ma io nn ho un POI, cioè e se POI fosse già passato? Aspettiamo sempre per dire, per fare, per capire. E mi sono sentita in balia delle onde e ho pensato a questa immagine, mi sono sentita come quella barca che si intravede perchè sovrastata dalle onde e ho capito di aver aspettato troppo. Ho aspettato di perdere il bel tempo per fare qualcosa di bello e volevo farlo proprio quando c’era la tempesta. 

Quanto vorrei un pinguino. Ma ho anche capito che ci sono cose che non posso avere. 

Quindi devo cambiare punto di vista. Amo il pinguino anche se so di non poterlo avere.

 

 

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